05/11/2020
12:06

Banca Ifis: l’utile netto dei nove mesi raggiunge i target previsti

SDIR: REGEM 2.2
Informazione privilegiata
Nonostante lo scenario macroeconomico incerto e la difficile situazione generale, la Banca continua a operare con efficienza e fiducia ed è nella condizione, anche dal punto di vista patrimoniale, di affrontare i prossimi mesi con la consapevolezza che saranno ancora caratterizzati da instabilità

 

  • Utile netto di 52,3 milioni di euro nei primi nove mesi del 2020, con tutti i tre trimestri dell’anno profittevoli
  • Si rafforza la posizione patrimoniale con CET1 all’11,69%, in rialzo di 73 punti base rispetto al 31 dicembre 2019
  • Raccolta complessiva in crescita dell’8,1%: oltre 9,1 miliardi di euro
  • Accantonamenti per 47 milioni di euro a fronte del Covid-19, di cui 11 milioni di euro in via prudenziale nel terzo trimestre 2020 per stima di potenziali effetti negativi connessi principalmente alle moratorie
  • Npl: acquisiti 1,7 miliardi di euro nel periodo gennaio – ottobre 2020
  • Confermati gli investimenti per accelerare la digitalizzazione

 

Risultati primi nove mesi 2020

Dati riclassificati – 1° gennaio 2020 / 30 settembre 2020

  • Margine di intermediazione a 321,7 milioni di euro, in diminuzione rispetto ai 391,2 milioni di euro al 30 settembre 2019, per effetto del rallentamento dell’operatività che l’emergenza sanitaria Covid-19 ha generato in tutti i settori.
  • Costi operativi a 229,4 milioni di euro in calo del 4,1% rispetto al 30 settembre 2019 se si escludono: 11,5 milioni di euro di proventi operativi netti derivanti da una componente non ricorrente registrata nei primi nove mesi dello scorso anno, 6,9 milioni di euro di accantonamenti al fondo solidarietà registrati nel 2020 e 7,2 milioni di euro di maggiori accantonamenti nel 2020 per rischio di credito su esposizioni di firma.

Requisiti di capitale con il consolidamento in La Scogliera

  • CET1 in crescita a 11,69% (10,96% al 31 dicembre 2019) verso un requisito SREP dell’8,12%; TCR: 15,45% (14,58% al 31 dicembre 2019) verso un requisito SREP del 12,5%. La generazione organica di capitale permetterà il pieno assorbimento dell’acquisizione di Farbanca. I requisiti sono calcolati escludendo il dividendo 2019, il cui pagamento è sospeso per effetto delle disposizioni di Banca d’Italia e l’utile dei primi nove mesi del 2020.

Requisiti di capitale senza il consolidamento in La Scogliera

  • CET1: 15,64% (14,28% al 31 dicembre 2019); TCR: 20,38% (18,64% al 31 dicembre 2019).

 

Guidance 2020
  • Per il 2020 Banca Ifis prevede un utile nella parte alta della guidance 2020 (tra 50 e 65 milioni di euro) comunicata lo scorso 6 agosto.

 

Mestre (Venezia), 5 novembre 2020 – Il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis, riunitosi oggi e presieduto dal Presidente Sebastien Egon Fürstenberg, ha approvato i risultati relativi ai primi nove mesi del 2020.

 

«I risultati dei primi nove mesi del 2020 hanno confermato la capacità di resilienza della Banca anche in momenti di grande difficoltà come quello della pandemia da Covid-19 e dimostrato la solidità del modello di business, che è ben posizionato in nicchie di mercato profittevoli. Nonostante un contesto macroeconomico senza precedenti, in una situazione di generale sfiducia e incertezza, Banca Ifis ha chiuso i primi nove mesi del 2020 con un utile di 52,3 milioni di euro raggiungendo le guidance definite per l’anno in corso. Tutti i trimestri sono stati profittevoli nonostante rettifiche e svalutazioni ragionevolmente riconducibili alla situazione legata alla pandemia di Covid-19 per circa 47,9 milioni di euro nei primi nove mesi dell’anno» spiega Luciano Colombini, Amministratore Delegato di Banca Ifis.

«Banca Ifis da inizio anno ha rafforzato il CET1 consolidato di 73 punti base, attestatosi all’11,69%, calcolato escludendo il dividendo 2019 il cui pagamento è sospeso in conformità con le raccomandazioni di Banca d’Italia ed escludendo prudenzialmente l’utile dei primi nove mesi del 2020. La generazione organica di capitale permetterà il pieno assorbimento dell’acquisizione di Farbanca. Si conferma, inoltre, la tenuta della qualità dell’attivo che ad oggi ha riportato pochi segni di deterioramento sul portafoglio crediti, prevalentemente relativi a posizioni che già presentavano criticità. Su questo fronte, a copertura dei settori potenzialmente più impattati dalla pandemia, nel terzo trimestre 2020, sono stati fatti accantonamenti prudenziali per circa 11 milioni di euro sulla stima di potenziali effetti negativi attesi e connessi, principalmente, alle moratorie. Inoltre, in questi mesi pur mantenendo grande attenzione al controllo dei costi sono stati confermati gli investimenti per accelerare la digitalizzazione dei business e dei processi organizzativi, che rimangono un obiettivo prioritario».

«Il portafoglio crediti del Settore Corporate & Commercial Banking è ben diversificato per segmento, clienti e geografia. In questi mesi abbiamo aderito alle moratorie e sviluppato nuove piattaforme e prodotti, assistendo anche quelle aziende non ricomprese nel perimetro con piani di ammortamento più lunghi o attraverso il differimento delle rate. Il nostro impegno è diretto a sostenere tutte quelle imprese che hanno una prospettiva di crescita di lungo periodo.

Sul mercato Npl abbiamo confermato la nostra leadership nell’asset unsecured small ticket con l’aggiudicazione di grandi e piccoli deal che nei primi 10 mesi dell’anno ci hanno fatto acquisire 1,7 miliardi di euro di crediti non performing in valore nominale e che contribuiranno alla profittabilità del Gruppo per i prossimi anni. Attualmente stiamo partecipando ad altri processi di vendita per un totale di circa 2,4 miliardi di euro di Npl. Nei primi nove mesi dell’anno, in un contesto di mercato molto difficile, i recuperi di cassa sono in linea con il 2019: un’attività che ha performato bene anche nel mese di ottobre».

«La nostra raccolta retail è solida e la clientela ci dà conferma della sua fedeltà. Cambia la tipologia di deposito, a seconda delle esigenze di investimento e del bisogno di liquidità, e si registra una preferenza per i depositi di più lungo periodo, quelli a 5 anni, che hanno dimostrato un incremento annuale del 40%, grazie ai rendimenti più attraenti rispetto ad altre forme di risparmio. Ottimi risultati, pari a circa 50 milioni di euro, anche dalla raccolta sul mercato tedesco, grazie alla partnership annunciata a luglio con Raisin».

«In uno scenario macroeconomico che rimane incerto, dove molto dipenderà dalla durata e dall’impatto di questa seconda ondata pandemica, Banca Ifis continua a operare con efficienza e fiducia ed è nella condizione, anche dal punto di vista patrimoniale, di affrontare i prossimi mesi con la consapevolezza che saranno ancora caratterizzati da instabilità. Quando il contesto macroeconomico si sarà stabilizzato, presenteremo al mercato il nuovo Piano Industriale volto alla crescita sostenibile del Gruppo» conclude Colombini.

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