Riforma degli IBOR e Regolamento “BMR”

Premessa

La riforma dei tassi di riferimento del mercato monetario (IBOR) è un progetto pluriennale che riguarda i mercati globali con l’obiettivo di rafforzare l’integrità e la rappresentatività dei tassi di riferimento, messi a rischio negli ultimi anni da alcuni episodi di manipolazione e dalla significativa riduzione degli scambi nel mercato interbancario.

Il processo di riforma trova fondamento a livello comunitario nel Regolamento UE 2016/1011 dell’8 giugno 2016 (c.d. “Benchmarks Regulation” o “BMR”), entrato in vigore il 30 giugno 2016, applicabile a decorrere dal 1° gennaio 2018 e modificato nel corso del 2021. Il Benchmarks Regulation ha introdotto nell’UE un nuovo quadro normativo in materia di tassi di interesse benchmark, ossia indici in riferimento ai quali viene determinato l’importo da corrispondere per uno Strumento Finanziario o per un Contratto Finanziario. Gli indici di riferimento sono, di norma, abbinati a uno “spread” contrattualmente previsto, ai fini della determinazione del tasso di interesse applicato al rapporto.

Per “Contratto Finanziario” – ai sensi dell’articolo 3 del BMR – si intendono i contratti di credito al consumo (CCD – Dir. 2008/48/CE) e di credito immobiliare ai consumatori (MCD – Dir. 2014/17/UE). Si specifica che la normativa ha impatto anche sulle aperture di credito a consumatori e sugli sconfinamenti sul conto corrente da parte di consumatori.

Overview dei principali tassi IBOR e Alternative Risk-Free Rates

EURIBOR: l’Euro Interbank Offered Rate (Euribor) rappresenta il tasso d’interesse ricavato dalla media dei tassi d’interesse ai quali le principali banche operanti nel mercato monetario dell’euro (le cosiddette “banche di riferimento”) offrono depositi interbancari a termine ad altre banche di riferimento. La sua nascita combacia con quella dell’Euro (4 gennaio 1999), momento in cui è stato designato a sostituire i vari tassi di mercato monetario utilizzati nei singoli Paesi. Esiste un tasso Euribor per ogni scadenza dei depositi interbancari negoziati sul mercato: Euribor a 1 settimana, a 1 mese, a 3 mesi, a 6 mesi e a 12 mesi.

L’European Money Markets Institute (EMMI), nel corso del 2019, ha attuato una riforma dell’Euribor, al fine di adeguarlo alle previsioni del BMR, definendo una nuova metodologia di calcolo definita “ibrida”, secondo la quale l’Euribor è calcolato sulla base di: operazioni effettivamente eseguite, se disponibili e sufficienti; interpolazione dei dati sulle scadenze ravvicinate o sulle rilevazioni dei giorni precedenti, se disponibili e sufficienti; combinazione dei dati osservati su altri mercati e filtrati attraverso determinati modelli creati per questo scopo.

Il passaggio alla metodologia di calcolo “ibrida” non ha comportato modifiche alle condizioni dei contratti in essere indicizzati all’Euribor.

Tuttavia, ciò non esclude che, in futuro, l’Euribor possa comunque essere dichiarato non rappresentativo, essere sostituito con un indice alternativo o cessare di essere pubblicato.

Per maggiori informazioni sulla metodologia ibrida, è possibile consultare il sito web dell’EMMI: www.emmi-benchmarks.eu.

LIBOR: il London Interbank Offered Rate (LIBOR) è il tasso di interesse medio di riferimento al quale le primarie banche del mondo prestano denaro tra le stesse. È pubblicato per sette scadenze: overnight, a 1 settimana, a 1, 2, 3, 6 e 12 mesi. Esiste un tasso LIBOR per tutte le principali valute: USD LIBOR, EUR LIBOR, GBP LIBOR, JPY LIBOR e CHF LIBOR.

La Financial Conduct Authority (FCA), il 5 marzo 2021, ha comunicato la cessazione della pubblicazione degli indici LIBOR denominati in Sterlina (GBP LIBOR), Franco svizzero (CHF LIBOR), Yen giapponese (JPY LIBOR), dollaro statunitense (US LIBOR), a decorrere dal 31 dicembre 2021. Con riferimento al LIBOR denominato in dollaro statunitense, la predetta cessazione riguarda solo le scadenze a 1 settimana e 2 mesi, mentre le rimanenti scadenze non verranno più pubblicate a partire dal 30 giungo 2023.

A fronte della cessazione decorrente dal 31 dicembre 2021, la Banca ha provveduto a rinegoziare con i Clienti i tassi dei contratti parametrizzati dal LIBOR.

Euro Short Term Rate (€STR): è considerato il Risk Free Rate per l’Eurozona e riflette il costo in euro della raccolta all’ingrosso non garantita overnight delle banche dell’area dell’euro. La BCE ha pubblicato per la prima volta il tasso €STR il 2 ottobre 2019. Inoltre, il tasso €STR è stato designato come sostituto dell’EONIA, cessato il 3 gennaio 2022, nonché raccomandato dal Working Group on euro risk-free rates presso BCE come indice sostitutivo dell’EURIBOR ai fini delle clausole di fallback.

Sterling Overnight Index Average (SONIA): è un tasso overnight basato su transazioni effettive e riflette la media dei tassi di interesse pagati dalle banche per contrarre prestiti non garantiti in sterline da altre banche. Il SONIA è stato pubblicato per la prima volta nel marzo 1997 e dal 2016 è amministrato dalla Banca d’Inghilterra. Inoltre, nel 2018 è stato riformato per renderlo conforme ai principi internazionali sui tassi di riferimento. È stato valutato come alternativa al GBP LIBOR.

Secured Overnight Financing Rate (SOFR): è un tasso di interesse che riflette il costo della raccolta di denaro con scadenza overnight nel mercato pronti contro termine dei titoli del Tesoro degli Stati Uniti. È stato designato come nuovo benchmark per i contratti denominati in dollari statunitensi in alternativa al USD LIBOR.

Swiss Average Rate Overnight (SARON): è un tasso di interesse overnight basato su transazione effettive nel mercato pronti contro termine denominato in franco svizzero (CHF). È stato individuato come alternativa al CHF LIBOR.

Piano di azione

In ottemperanza alle disposizioni normative di cui al BMR (art. 28) e a quanto confermato dalla European Securities and Markets Authority (ESMA), il Gruppo Banca Ifis ha adottato un Piano interno al fine di identificare le azioni da intraprendere in caso di cessazione o sostanziale variazione di un indice di riferimento utilizzato per la parametrizzazione di un Contratto Finanziario.

In caso di applicazione del Piano, le scelte effettuate, oggetto di analisi e approvazione da parte delle strutture e degli Organi competenti del Gruppo bancario, vengono di norma comunicate ai Clienti.

Clausole di fallback

Al fine di minimizzare il rischio che gli indici di riferimento possano essere dismessi e che la continuità al rapporto con il Cliente non sia garantita, le banche sono incoraggiate ad inserire nei Contratti Finanziari clausole di salvaguardia (c.d. clausole di fallback), che indichino un indice di riferimento sostitutivo dell’indice originariamente pattuito al verificarsi di determinati eventi (es: la cessazione dell’indice).

In tale ottica, il Gruppo Banca Ifis ha istituito un apposito gruppo di lavoro interno, al fine di identificare gli impatti sui contratti e le migliori soluzioni per garantire continuità ai rapporti.




Ultimo aggiornamento: agosto 2022

La presente pagina presenta un quadro generale sulla tematica per fini puramente informativi ed è in costante aggiornamento alla luce dell’evoluzione normativa.